L'amore per la vita di un 'ragazzo' centenario
Al Circolo della stampa di Torino l'incontro 'Bruno Segre giornalista', nella settimana dedicata alla vita del fondatore de 'L'incontro'“Sono felice e orgoglioso di conoscere questo “ragazzo” di cent’anni animato da una grande passione per la vita, che è stato sul punto anche di perdere, sempre in difesa della libertà e della democrazia”. Così il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti è intervenuto all’incontro “Bruno Segre giornalista” al Circolo della stampa di Torino, nell’ambito dell’iniziativa “Non mi sono mai arreso. Una settimana per Bruno Segre” organizzata dal Centro studi Piero Gobetti in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale. “Bruno Segre è un uomo straordinario. L'ho incontrato qualche anno fa per la prima volta al Colle del Lys, in occasione della commemorazione dei partigiani trucidati dai nazifascismi. Di lui conoscevo la fama che lo accompagnava ma non avrei mai immaginato la lucidità di pensiero, l'ironia, la capacità di mettere insieme persone, date e fatti senza un attimo di incertezza. Sentirlo parlare è come affacciarsi ad una finestra aperta sul Novecento".
Nato a Torino il 4 settembre del 1918, antifascista, durante il secondo conflitto mondiale Segre conobbe due volte, nel 1942 e nel 1944, l’esperienza del carcere e partecipò alla Resistenza nelle fila di Giustizia e Libertà. Giornalista e avvocato, dagli anni del dopoguerra si impegnò nella difesa dell’obiezione di coscienza, dei diritti civili e della laicità. Nel 1949 fondò il mensile “L’incontro” di cui, nel 2019, ricorreranno i settant’anni di ininterrotta pubblicazione. Il suo esempio di onestà, trasparenza, energia e competenza nell’attività giornalistica così come le sue battaglie civili sono state ricordate durante l’incontro, moderato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte Alberto Sinigaglia, anche da Ezio Ercole, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, da Stefano Tallia, segretario dell’associazione Stampa subalpina, da Giorgio Levi, presidente del Centro studi sul giornalismo Pestelli e da Alberto Bolaffi, dell’omonima società filatelica.
Dopo la videointervista curata da Maria Grazia Toma che ha ripercorso sul filo dei ricordi le tappe salienti della vita di Segre, il festeggiato, citando a memoria il verso di Orazio “Non omnis moriar” (Non morirò completamente), ha tracciato un bilancio positivo della sua esistenza e ha voluto anche fare un annuncio a sorpresa: “Ho deciso di donare una parte consistente della mia collezione filatelica, comprendente francobolli del Regno d’Italia e della Repubblica all’Archivio storico del Comune di Torino”.
L’iniziativa Una settimana per Bruno Segre proseguirà fino all’8 settembre in diversi luoghi della città di Torino con il coordinamento del Centro studi Piero Gobetti, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte con il suo Comitato Resistenza e Costituzione, la Città di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, la Fondazione dell’Avvocatura Torinese Fulvio Croce, l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, il Polo del ‘900, il Centro Studi Sereno Regis, l’Associazione via Asti Liberata, Core Chrysalis A.P.S., l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, Società per la cremazione nazionale, Società per la cremazione Torino.
c.s.
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