Sbloccato l’utilizzo dei 200 milioni di Finpiemonte
Approvato dal Consiglio regionale il disegno di legge che prevede l'utilizzo dell'accantonamento in favore dell'economiaApprovato dal Consiglio regionale il disegno di legge che prevede l'utilizzo in favore dell'economia piemontese dei 200 milioni di euro resi disponibili dalla riduzione del capitale sociale di Finpiemonte. L'operazione realizza quanto la Giunta aveva già stabilito nei mesi scorsi, con il via libera del Consiglio, in sede di variazione del bilancio di previsione 2018-2020 e si è resa necessaria dopo un’impugnativa del Governo sul piano tecnico, che con questo testo viene superata.
Dopo averla giudicata “un momento molto importante perché permette di rimettere in moto risorse cospicue” e aver ricordato che “questa amministrazione prima ha recuperato i vecchi fondi rotativi di Finpiemonte, che nella scorsa legislatura erano rientrati ed erano stati utilizzati per garantire equilibri di bilancio sulla spesa corrente”, il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, ha evidenziato che “ora saniamo il problema apertosi con il Governo per questioni tecniche e avviamo una grande operazione di sostegno al nostro sistema economico”.
“Non finanziamo molti assi, per evitare una inutile dispersione di risorse - ha precisato Reschigna - La scelta di cosa finanziare deriva dal piano industriale di Finpiemonte, dal piano triennale sulle attività produttive, cui attraverso la legge 34 sono destinate la stragrande maggioranza dei fondi, e dalla necessità di integrare assi che trovano già finanziamenti nella legge di bilancio, come ad esempio l’intervento sulla qualità dell’aria, con i 5,4 milioni destinate alla modernizzazione del parco auto delle realtà produttive che si sommano ai 4 milioni già iscritti a bilancio. Anche il confronto con le associazioni economiche e sociali è stato utile per definire gli obbiettivi degli interventi”.
La parte più rilevante, 141 milioni di euro, andrà allo sviluppo economico e alla competitività e sarà così suddivisa: 113 per industria, pmi e artigianato, 17,3 per commercio e tutela consumatori, 11 per la ricerca e l’innovazione. Altri interventi che verranno finanziati riguardano le attività culturali (8,5 milioni), il turismo (18,25), le politiche sociali e della famiglia (8,3), il lavoro e la formazione professionale (13), le fonti energetiche (5 milioni).
Prima della pubblicazione dei bandi per affidare le risorse ci sarà un importante confronto in Commissione.
c.s.
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