Rifiuti e differenziata in Piemonte: dati migliorano ma Torino resta indietro
L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia: 'Abbiamo gli strumenti utili per incrementare ancora'La Regione Piemonte ha pubblicato i dati sulla produzone dei rifiuti e della raccolta differenziata in regione nel 2017. Una analisi realizzata secondo i nuovi criteri ministeriali, che includono nel conteggio anche i rifiuti avviati al compostaggio domestico, quelli assimilati ai rifiuti urbani, tipo scarti dei supermercati, i rifiuti da costruzione e demolizione, quelli da spazzamento stradale avviati a recupero, e le raccolte selettive minori, quali pile esauste, farmaci scaduti, olii, vernici e toner.
Il totale della raccolta differenziata nel 2017 si attesta al 59, 6% del totale, un dato in miglioramento rispetto a quello dell’anno precedente: 55,2% secondo il vecchio metodo di conteggio. L’obiettivo del raggiungimento del 65% previsto dal Piano regionale rifiuti viene superato da tutte le realtà provinciali, ad esclusione dei consorzi del bacino alessandrino e di parte di quelli del Torinese. Torino e provincia, incidendo per metà sulla densità demografica piemontese, contribuiscono ad abbassare il dato medio sotto la soglia obiettivo. Spiccano tra i tanti il risultato eccellente del Consorzio del Chierese, con una percentuale di raccolta differenziata del 80,2%, e del Consorzio del Basso Novarese, col 71,4%; ancora un risultato negativo, invece, per il Consorzio della Città di Torino, fermo al 44,7%.
L’introduzione delle nuove tipologie di raccolta hanno inciso per il 6,7%, pari a circa 83.000 tonnellate, sul totale dei rifiuti differenziati raccolti in Piemonte. Di conseguenza, si valuta che a livello regionale l’applicazione del nuovo metodo di calcolo abbia portato a un aumento della percentuale della raccolta differenziata di 3-4 punti, rendendo pertanto impreciso un raffronto tra i dati del 2017 con quelli del 2016.
Gli obiettivi posti dal Piano regionale rifiuti, approvato nell’aprile del 2016, prevedono, entro il 2020 di: portare la produzione totale di rifiuti al di sotto dei 455 kg per abitante; la raccolta differenziata al 65%; la produzione di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica a 159 kg per abitante. Questi parametri rispondono ai principi di prevenzione della produzione dei rifiuti, preparazione delle singole tipologie di rifiuto al riutilizzo, promozione del riciclaggio, nonché favorire il recupero energetico a discapito dello smaltimento in discarica. Obiettivo ad oggi raggiunto da 4 consorzi su 21.
Per l’assessore all’Ambiente della Regione piemonte, Alberto Valmaggia, “Questi primi dati fotografano lo stato attuale della produzione dei rifiuti solidi urbani piemontesi dopo l’approvazione della nuova legge regionale. Ora il Piemonte ha tutti gli strumenti utili per incrementare sensibilmente la raccolta differenziata sul proprio territorio: il piano regionale, la nuova legge sulla governance e la fotografia al 2017 su cui lavorare per migliorasi. Benché i dati generali sulle province piemontesi registrino una crescita della raccolta differenziata, soprattutto realtà come quella di Torino incidono troppo sul livello di performance generale. Occorre pertanto che queste aree mettano in campo un lavoro importante di adeguamento agli obiettivi del piano regionale rifiuti”.
I dati e le tabelle grafiche sono consultabili sul Bollettino Ufficiale.
c.s.
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