Reddito inclusione, l'88% di richieste arriva dalle famiglie
Contemporaneamente la parte attiva della misura decolla: sono 7.687 il numero di progetti avviati in tutto il PiemonteL’assessore regionale alle Politiche sociali, della Famiglia e della Casa, Augusto Ferrari ha presentato il 13 dicembre a Torino il quarto monitoraggio sul reddito d’inclusione (Rei) in Piemonte, lo strumento a contrasto delle povertà assoluta, ad un anno dalla messa in azione. In Piemonte sono 33.713 le domande presentate dal dicembre 2017 al 31 agosto 2018 e di esse già 32.382 caricate sul portale Inps, quasi la totalità; le domande accolte, dall’ultimo rilevamento (aggiornato al 31 maggio), sono aumentate del 67 %.
E' evidente il dato che rileva la forte richiesta da parte delle famiglie italiane, il 72%, rispetto a quelle facente parte dell’Unione europea (8%) o al di fuori di essa (20%). Contemporaneamente la parte attiva della misura decolla: sono 7.687 il numero di progetti avviati in tutto il Piemonte. Il numero è quasi triplicato nell’ultimo trimestre e, per contro, è pari al 68 % delle carte di credito attivate (strumento con il quale viene erogato il sostegno economico), che al 31 agosto sono 11.307.
“Il monitoraggio sul reddito d’inclusione, che conduciamo ogni tre mesi, è una continua conferma che lo strumento sta andando nella giusta direzione” interviene l’assessore Augusto Ferrari. “Ci dimostra infatti che va ad intercettare situazioni sociali altrimenti fuori dal sistema di protezione sociale consolidato, quelle delle famiglie con almeno un minore a carico e con un over 55enne disoccupato. Una realtà prepotentemente emersa negli anni, alla luce della crisi economica. Prima del reddito d’inclusione non esisteva un sostegno strutturale, programmatico, e che garantisse, per legge, un servizio essenziale, a queste fasce di popolazione”.
Inoltre dal primo luglio 2018 il reddito d'inclusione viene esteso anche ai singoli, decadendo i requisiti familiari. Ma il dato parla chiaro: 88% delle richieste riguarda i nuclei familiari e, a due mesi dall’introduzione dei nuovi criteri di accesso, l’11% è la richiesta dei singoli.
“Questo scenario ci convince della necessità di legare al REI gli interventi rivolti alle famiglie e a sostegno delle responsabilità genitoriali”, sottolinea Ferrari.
Sono 35 i centri per le famiglie presenti sulla Regione Piemonte: dal 2015 a 2018 l’Assessorato regionale alle Politiche Sociali e alla Famiglia ha lavorato affinché fosse rafforzata la rete territoriale composta dai diversi soggetti istituzionali e non (Comuni, AASSLL, Organismi di Terzo Settore) allo scopo di operare congiuntamente su obiettivi condivisi di benessere delle comunità locali e di prevenzione del disagio minorile.
c.s.
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