Primo via libera al nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria
Alberto Valmaggia: “La Regione avrà così lo strumento principale a cui fare riferimento per l’adozione della futura disciplina riguardante la tutela e il risanamento dell’aria”La Giunta regionale si è riunita il 12 novembre per adottare il nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria, che definisce i principi e gli obiettivi su cui in futuro dovranno convergere tutti i provvedimenti che avranno impatto diretto o indiretto su questa tematica. Il documento passa ora al vaglio delle Commissioni consiliari competenti, per poi approdare in aula per l’approvazione definitiva.
Il nuovo Piano intende sostituire quelle precedente, che risale al 2000, e rivedere completamente il quadro normativo. Un percorso iniziato con l’adozione di alcune delibere indirizzate alla riduzione dei maggiori inquinanti in atmosfera, prima fra tutte l’attuazione delle misure definite nell’Accordo di programma tra le Regioni del Bacino padano e il Ministero dell’Ambiente, ma che potrà considerarsi compiuto solo con il nuovo documento, che permetterà di coordinare tutte le politiche regionali che vanno a interessare l’immissione di inquinanti in atmosfera: ambiente, agricoltura, energia, industria e trasporti.
Si è trattato di un lavoro lungo, che ha richiesto il coinvolgimento di più strutture regionali, di Arpa Piemonte, nonché della cittadinanza, grazie a una consultazione on line effettuata tra maggio e agosto 2015 alla quale hanno partecipato quasi 2.000 piemontesi. Il Piano è stato quindi sottoposto alla procedura di Valutazione ambientale strategica, volta a definire la portata reale dell’impatto che avrà sull’ambiente secondo quando definito dalla normativa nazionale. L’intenzione è quella di contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Millennio dell’Agenda 2030 dell’ONU e nella Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile approvata dal Cipe nel dicembre 2017. In quest’ottica, presenta gli effetti sulla qualità dell’aria derivanti dall’attuazione delle sue misure, finalizzate a ricondurre, da qui al 2030, le aree ancora critiche in uno scenario di rispetto dei valori limite definiti dalla direttiva 2008/50/CE.
Come anticipa l’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia, “la Regione avrà così lo strumento principale a cui fare riferimento per l’adozione della futura disciplina riguardante la tutela e il risanamento dell’aria”.
c.s.
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