Estorsione e furto aggravato: arrestati due pregiudicati
La vicenda nasce dalle modalità di recupero di un credito concesso dal gestore di un 'compro oro' ad un commerciante di abbigliamentoLa Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha arrestato quest’oggi due pregiudicati italiani per estorsione e furto aggravato. Le misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, giungono al termine di indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Torino, che hanno portato alla luce un’estorsione ai danni del titolare di un negozio di abbigliamento torinese nonché di un furto a esso collegato.
In particolare, la vicenda nasce dalle modalità di recupero di un credito concesso dal gestore di un “compro oro” al commerciante di abbigliamento, il tutto per l’acquisto di un orologio di valore. Il creditore, per recuperare la somma dovuta, si è rivolto a due soggetti, A.G. di 52 anni di origine calabrese e N.F. di 51 anni, di origine pugliese, già ampiamente noti alle Forze dell’Ordine per i loro numerosi precedenti penali.
Con una serie di minacce e di intimidazioni, i due pregiudicati si sono fatti dapprima consegnare parte del denaro dall’imprenditore e, successivamente, hanno pensato bene di impossessarsi, dal negozio di abbigliamento della moglie di quest’ultimo, di numerosi capi di vestiario di pregio. Ad aggravare la posizione di A.G. e N.F. la conclusione della vicenda: i due pregiudicati, infatti, una volta riscosso quanto dovuto, ricorrendo a pesanti minacce, si sono rifiutati di consegnare al titolare del compro oro il denaro e la merce recuperata.
Con una serie di minacce e di intimidazioni, i due pregiudicati si sono fatti dapprima consegnare parte del denaro dall’imprenditore e, successivamente, hanno pensato bene di impossessarsi, dal negozio di abbigliamento della moglie di quest’ultimo, di numerosi capi di vestiario di pregio. Ad aggravare la posizione di A.G. e N.F. la conclusione della vicenda: i due pregiudicati, infatti, una volta riscosso quanto dovuto, ricorrendo a pesanti minacce, si sono rifiutati di consegnare al titolare del compro oro il denaro e la merce recuperata.
c.s.
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