Confermato il divieto di bruciare le stoppie del riso
Proibizione in vigore fino al 31 marzo: il provvedimento si inserisce all'interno del regime di condizionalità cui bisogna attenersi per poter usufruire dei contributi PACConfermato dalla Giunta regionale il divieto di bruciare stoppie del riso dal 1° ottobre al 31 marzo. Il provvedimento si inserisce all’interno del regime di condizionalità cui bisogna attenersi per poter usufruire dei contributi PAC.
Si attesta così l’uniformità del trattamento dei residui della produzione del riso con quelli delle altre coltivazioni, in attuazione di una intesa interregionale per la tutela della qualità dell’aria nel bacino padano. Eventuali deroghe potranno essere concesse localmente per emergenze fitosanitarie o per la presenza di suoli asfittici.
L’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, fa presente che “la conferma del divieto è utile non solo per la qualità dell’aria e più in generale dell’ambiente, ma anche per l’immagine stessa del riso piemontese, che ha bisogno di valorizzare la sua qualità e su cui stanno lavorando con impegno i nostri risicoltori. Nella qualità sempre di più, anche agli occhi dei consumatori, entrano le buone pratiche, compresa l’attenzione all’ambiente e alla compatibilità degli interventi agricoli”.
c.s.
TORINO Giunta Regionale - coltivazioni - Stoppie del riso - Regime di condizionalità - Contributi PAC - Produzione del riso - Fitosanitario