"Arriva oggi a compimento un percorso estremamente importante, attraverso il quale la Regione Piemonte dà il via a un nuovo modello di assistenza e di presa in carico dei pazienti più fragili. L'attuazione di questo piano è un passaggio fondamentale non solo per rispondere alle nuove esigenze di salute dei piemontesi, ma anche per la futura sostenibilità del sistema sanitario regionale"
Lo sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta commentando l'approvazione delle linee di indirizzo del Piano regionale della cronicità da parte del Consiglio regionale.
Obiettivo del Piano è affrontare e dare risposte appropriate all'aumento delle malattie croniche, un fenomeno che si sta verificando a livello nazionale ed europeo ed è strettamente correlato all'invecchiamento della popolazione. Si stima, ad esempio, che almeno il 40% dei piemontesi con più di 65 anni soffra di una malattia cronica grave e che a livello mondiale circa il 70-80% delle risorse sanitarie sia impiegato per la gestione delle malattie croniche.
"Si tratta a tutti gli effetti di un modo diverso di strutturare la presa in carico dei malati cronici - continua l'assessore Saitta -, privilegiando il territorio e la domiciliarità e affidando invece agli ospedali la competenza sulle urgenze e sull'alta specializzazione. Si punterà in questo senso sull'interazione fra le diverse professionalità, sul ruolo centrale dei medici di famiglia, sui piani di cura personalizzati per i pazienti, su progetti già sperimentati come l'infermiere di comunità e la telemedicina".
Il Piano sarà attuato attraverso gli altri provvedimenti a cui ha lavorato e sta lavorando la Giunta regionale, come la rete delle Case della Salute, il piano per le liste d'attesa, le linee per la Sanità digitale a partire dal Fascicolo sanitario elettronico e il rafforzamento delle reti assistenziali.
La fase sperimentale, che si concluderà nel 2019, è già partita dai primi mesi del 2018. In quattro aziende sanitarie piemontesi, Asl Città di Torino, Asl To3, Asl Cn1 e Asl Vco, sono state istituite altrettante comunità di pratica composte da esperti e specialisti, per elaborare e mettere a punto i modelli di cura che verranno poi utilizzati su tutto il territorio regionale.
“Si tratta di un atto importante, a cui da adesso dobbiamo dare piena attuazione con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori territoriali. Le discussioni in commissione e in aula consiliare hanno permesso, con il contributo delle forze politiche, di migliorare e chiarire alcuni aspetti delicati e sensibili. In particolare il tema dell'integrazione socio-sanitaria, cruciale per delineare un efficace piano della cronicità, rappresenta uno dei punti-chiave per costruire concretamente una filiera della cura, che metta davvero al centro la persona, i suoi bisogni e il suo ambiente di vita. Adesso abbiamo in mano uno strumento di programmazione, che traccia una visione e avvia un processo positivo. È una sfida culturale e politica, di cui dobbiamo farci carico fino in fondo.”- ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari.