Nelle vallate del Pinerolese, in Valle di Susa e nell’Alto Canavese si trova un patrimonio ambientale, paesaggistico e rurale di grande valore storico e culturale. Questo patrimonio è oggi al centro di uno studio promosso dalla Città Metropolitana di Torino e curato dalla docente Claudia Cassatella del Politecnico di Torino. La ricerca mira a conservare e valorizzare i paesaggi viticoli alpini, spesso definiti eroici per le difficoltà legate alla loro coltivazione. Il Salone del Vino, ospitato alle OGR dal 1° al 3 marzo, sarà l'occasione per approfondire le tematiche legate a questo studio, che include l’analisi delle tradizionali tecniche di coltivazione e la loro evoluzione nel corso dei secoli. Le tecniche utilizzate per evitare l’erosione dei terreni sono talmente significative che alcune, come i muretti a secco, fanno ora parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. La guida realizzata dalla professoressa Cassatella delinea una serie di azioni per le amministrazioni pubbliche, concentrandosi sulla tutela dei paesaggi viticoli alpini dai rischi di abbandono e trasformazione. Le azioni includono il mantenimento della biodiversità, l'adattamento ai cambiamenti climatici e la preservazione dell'autenticità dei borghi storici. Particolare attenzione è riservata al recupero degli edifici storici e all’impianto di nuovi vigneti, in modo da promuovere un turismo sostenibile e non di massa. Il progetto fa parte di una collaborazione più ampia avviata oltre dieci anni fa, con vari progetti europei che mirano a valorizzare la viticoltura alpina e a studiare l'evoluzione paesaggistica dei territori vitati alpini. Tra questi, il Tour della Strada dei Vigneti Alpini, realizzato tra il 2022 e il 2023, punta a sviluppare prodotti turistici sostenibili e a coinvolgere gli attori economici locali.