“Abbiamo voluto con determinazione svolgere una seduta della Commissione in questo luogo sottratto alla criminalità organizzata, per far sentire la presenza del Consiglio regionale. Ci impegneremo al massimo per agevolare le procedure di restituzione di questo bene immobile alla cittadinanza”.
Così Giorgio Bertola, presidente della Commissione speciale di indagine per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi, nel corso del sopralluogo alla ex Villa Assisi di San Giusto Canavese (To), immobile confiscato all’omonima famiglia accusata di aderire alla ‘ndrangheta.
“Un segnale forte di vicinanza al territorio, alle istituzioni e organizzazioni che contrastano la criminalità organizzata”, ha aggiunto il vicepresidente della Commissione, Domenico Rossi, con particolare riferimento al presidio permanente di Libera Piemonte, oggi rappresentata dalla referente subalpina, Maria Josè Fava.
Alla seduta della Commissione, tenutasi nel giardino della villa prima del sopralluogo vero e proprio, hanno partecipato anche i consiglieri Giovanni Corgnati e Daniele Valle (Pd) e Stefania Batzella (Movimento libero e indipendente). Oltre alla partecipazione del sindaco Giosi Boggio, in rappresentanza dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) è intervenuto Corradino Corrado, mentre la Prefettura di Torino ha inviato il viceprefetto aggiunto, Diego Della Valle. In rappresentanza dei militanti di Libera Piemonte del presidio è intervenuto Davide Mattiello, relatore alla Camera dei Deputati della riforma 2017 del Codice antimafia.
La villa confiscata a San Giusto Canavese ed entrata quindi a far parte del demanio dello Stato, è appartenuta a quello che è oggi considerato uno dei cinque più importanti boss del narcotraffico internazionale, Nicola Assisi, attualmente latitante. A seguito dell’attentato incendiario alla stessa villa di inizio giugno, Libera ha organizzato, con l’appoggio delle istituzioni del territorio un presidio all’esterno della villa (sorvegliato dai Carabinieri), per rimarcare che “questo luogo appartiene allo Stato – come ha detto la referente di Libera Piemonte – ed anche oggi con il Consiglio regionale e gli altri enti, siamo qui per ricordarlo”.
Il sindaco ha espresso gratitudine verso le istituzioni e Libera Piemonte che stanno facendo sentire la loro vicinanza ai gerbolini. Intanto la Città metropolitana di Torino ha manifestato la disponibilità, attualmente al vaglio delle verifiche amministrative, per la presa in carico del bene allo scopo di arrivare rapidamente al bando per garantirne il riutilizzo.