Uno stage di tre mesi in Protezione civile per tutti gli studenti al termine del loro ciclo scolastico, una sorta di leva per fare conoscere un sistema fondamentale per il nostro Paese e un modo per provare a reclutare nuovi volontari, laddove si sta presentando un problema di ricambio generazionale: è la proposta che ha avanzato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, intervenendo al convegno sul nuovo Codice della Protezione civile, tenutosi il 7 luglio nel Palazzetto dello Sport di Leinì alla presenza di circa 480 volontari appartenenti alle 6 associazioni facenti parte del sistema (Coordinamento regionale del volontariato di Protezione civile, Corpo Aib, Associazione nazionale alpini, Associazione nazionale carabinieri, Croce Rossa Italiana, Anpas).
L'importanza di trasmettere i valori della Protezione civile ai giovani era stata trattata anche dall’assessore Alberto Valmaggia, che in apertura del convegno ha voluto ringraziare i volontari “per il loro impegno continuo, qualificato e gratuito al servizio della collettività” ed ha sottolineato l'importanza di trasmettere questi valori ai giovani.
A tracciare le caratteristiche della nuova normativa è stato Roberto Giarola, direttore dell'ufficio Volontariato e Risorse del Servizio nazionale del Dipartimento nazionale, La riforma prevede il rafforzamento delle funzioni del Servizio nazionale di Protezione civile per rendere più efficaci gli interventi di urgenza, l’introduzione di procedure più rapide per definire lo stato di emergenza in accordo con i territori, il potenziamento della fase di prevenzione e pianificazione mettendo ordine tra i diversi livelli di competenze a livello locale, il miglioramento del comunicazione ai cittadini, fondamentale per lo sviluppo di comunità resilienti e preparate ad affrontare le emergenze.
Le conclusioni sono toccate al presidente Chiamparino, che ha dichiarato: “Ci tenevo particolarmente ad essere presente per ringraziare tutti voi che avete contribuito forse più di altri settori a dare visibilità al Piemonte. Nel seguire la vostra attività, purtroppo in momenti non felici, mi sono reso conto che il sistema funziona perché le varie componenti hanno professionalità diverse, ma sanno lavorare insieme, si riconoscono reciprocamente e hanno una grande disponibilità. Un grande esempio per i nostri ragazzi e per fare crescere una comunità più consapevole del luogo in cui vive e anche dei rischi che questo può presentare. Mi auguro quindi in futuro ci sia più tempo per lavorare sulla prevenzione e sulla previsione e meno sulle situazioni di emergenza”.