TORINO - Torino: cambia la toponomastica cittadina

Nell’ultima seduta la Giunta comunale, su proposta dell’Assessora Paola Pisano, ha deciso 7 nuove denominazioni e intitolazioni a luoghi cittadini

04/09/2018 16:35

Nell’ultima seduta la Giunta comunale, su proposta dell’Assessore Paola Pisano dopo il parere della Commissione Comunale per la Toponomastica, ha deciso 7 nuove denominazioni e intitolazioni a luoghi cittadini.

L’area di circolazione compresa tra corso Massimo D’Azeglio e i viali Medaglie d’Oro, Carlo Ceppi e Matteo Maria Boiardo verrà intitolata a Luigi, Paola, Rita Levi Montalcini. Luigi dopo la laurea in Ingegneria frequentò una vasta cerchia di intellettuali e artisti tra cui pittori, architetti critici d’arte. Fu in particolare l’incontro con Giuseppe Pagano a segnare l’inizio della sua carriera da architetto collocandosi in questo modo tra i più rappresentativi esponenti del movimento razionalista in Italia. Collaborò con alcuni colleghi alla realizzazione del progetto per il nuovo Palazzo dell’Università di Torino.
 
Paola, dai più ricordata come la gemella della famosa Rita, si dedicò alla pittura attraversando il Novecento con uno spirito di ricerca espressiva con pochi eguali. Fu un’artista sempre attenta ai nuovi utilizzi dei materiali e il continuo aggiornamento del suo stile la portò a sfruttare anche la computer grafica.
 
Rita, laureatasi in Medicina, neurologa e ricercatrice, negli anni ’50 scoprì e identificò il fattore di accrescimento della fibra nervosa, scoperta per la quale fu insignita di alcuni premi. È stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Cittadina onoraria di Torino fu nominata Senatrice a Vita. Innumerevoli sono stati i Riconoscimenti e le Onorificenze, sia italiane che straniere, tra i quali il Premio Nobel per la Medicina assegnato nel 1986.
 
L’area pedonale che mette in comunicazione via Livorno con corso Mortara, parallela al nuovo ponte che ha sostituito il ponte Amedeo IX, verrà intitolata alle Vittime dell’Immigrazione in ricordo dei tantissimi migranti che sono morti tentando l’attraversata del Mediterraneo.
 
Verrà intitolata a Bianca Guidetti Serra la biblioteca che si trova nel Palazzo Siccardi, con accesso dalla piazzetta Università Mastri Minusieri 2. Nata nel 1919 partecipò attivamente alla Resistenza e, insieme ad Ada Gobetti, organizzò la rete torinese dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti per la libertà. Negli anni ‘80 e ‘90 partecipò alla vita politico-istituzionale dapprima in ambito torinese e poi nazionale. Venne eletta nel Consiglio Comunale nel 1985 e due anni più tardi nella Camera dei Deputati. In Parlamento si occupò dei temi della legalità e dei diritti, in particolare dei più deboli, minori, carcerati e lavoratori. 
 
Sul perimetro del giardino compreso tra le vie Vincenzo Lancia, Guido Boggiani e corso Luigi D’Albertis verrà posata in ricordo di Salvatore Morelli una targa commemorativa. Morelli, nato nel 1824 a Carovigno (BR) può essere considerato un paladino dei diritti delle donne per le battaglie civili condotte in Parlamento in favore dell’emancipazione femminile. Nel 1877 fu approvata la Legge Morelli, prima legge sulla capacità giuridica delle donne che ammetteva le donne a essere testimoni degli atti del Codice Civile.
 
Il tratto di via Gian Carlo Anselmetti da corso Orbassano a via Plava avrà la nuova denominazione Via Carlo Abarth. Nato a Vienna nel 1908, negli anni Venti Abarth inizia un’intensa attività agonistica come pilota motociclistico, ma due gravi incidenti lo costringono ad abbandonare per sempre le competizioni. Nel 1945 si trasferisce a Merano e diventa cittadino italiano e poco dopo fonda la Abarth & C.. Geniale fu l’intuizione di affiancare l’attività corse alla produzione di auto da competizione, iniziando a realizzare i famosi kit di elaborazione per vetture di serie che aumentavano potenza, velocità e accelerazione.
 
Nel Giardino Roccioso del Parco del Valentino verrà posata la targa in memoria di Guido Chiarelli, pioniere dell’illuminazione pubblica. Durante la sua lunga carriera ingegneristica si occupò di impianti elettrici, termici, gasdotti, orologi, semafori, ma il suo nome resta legato all’illuminazione pubblica di Torino. Infatti dal 1956 al 1968 condusse una vera e propria innovazione degli impianti. Un ruolo molto significativo fu quello svolto per le celebrazioni di “Italia 61” dove numerosi impianti vennero progettati e installati trasformando Torino in una vera “ville lumière”.

c.s.

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