A metà agosto, poco dopo le 23, una donna, mentre rincasava, venne avvicinata da un uomo nei pressi del portone del suo palazzo in via Camerana. Nella circostanza, la donna entrò nello stabile, e l’uomo, cogliendo l’attimo, accodandosi, fece lo stesso accedendo nell’androne. La donna chiese all’uomo il perché del gesto e questi le rispose che doveva andare a trovare una persona che abitava nello stabile. L’uomo fornì un nome ma la donna rispose che lì non viveva nessuna persona conosciuta con quelle generalità. Nell’occasione, l’uomo simulò una telefonata con una fantomatica persona per far crede alla donna che era arrivato ed era sotto nell’androne. Terminata la finta telefonata, improvvisamente l’uomo colpì la vittima e le strappò di mano il suo cellulare, scappando via. A causa del colpo, la donna subì un’emorragia gengivale giudicata guaribile in 5 giorni.
Dopo la denuncia della vittima, dalla visione delle immagini del sistema di video sorveglianza e da accertamenti tecnici, le indagini del Commissariato San Secondo hanno permesso di risalire all’identità dell’uomo. Gli agenti, infatti, hanno appurato che nello smartphone rubato, due giorni dopo la rapina, era stata inserita una SIM intestata a un cittadino rumeno di 32 anni. Da riscontri fotografici è emerso che il rapinatore era proprio il trentaduenne straniero..
Da successivi accertamenti, è emerso che l’uomo era stato controllato più volte, in passato, nell’area di piazza XVIII Dicembre, cosa che ha fatto pensare che fosse solito frequentare la zona. Nella serata di giovedì, l’uomo è stato rintracciato e fermato proprio in quella zona. Nella circostanza, l’uomo indossava le stesse scarpe che aveva ai piedi la sera della rapina. Inoltre, gli agenti hanno trovato addosso all’uomo la SIM che lo straniero aveva inserito nel telefono rapinato due giorni dopo aver aggredito la donna.