La Giunta regionale ha stanziato nel corso della seduta del 14 dicembre 11 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento degli affitti. Per ridurre le disuguaglianze abitative ed evitare la perdita della casa per morosità non volontarie, in continuità con quanto fatto dal 2014, l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, ha fatto mettere a punto alcuni interventi:
- un finanziamento di 2 milioni assegnato alle Agenzie sociali per la locazione per le famiglie in difficoltà e aventi un Isee fino a 26.000 euro, che possono così rivolgersi al Comune per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato;
- un secondo, che sfiora i tre milioni, è il fondo per gli inquilini morosi incolpevoli, che punta ad evitare lo sfratto esecutivo sanando con un soggetto privato la morosità pregressa dovuta a problemi non dipendenti dalla loro volontà, come la perdita del lavoro, e consentendo così di proseguire la locazione a canone concordato con il medesimo proprietario oppure di trovare un altro alloggio da affittare sempre a canone concordato (questa misura ha permesso di evitare nel triennio 2015-2017 lo sfratto di 834 famiglie);
- il fondo sociale destinato agli assegnatari di case popolari morosi incolpevoli con Isee appena superiore ai 6.000 euro; in questo caso le risorse, oltre sei milioni, saranno destinate alla parziale copertura delle mensilità di affitto e delle utenze insolute.
Durante la seduta sono state inoltre approvate le delibere sulla quota minima che gli assegnatari di edilizia sociale devono corrispondere per il biennio 2018-2019 e l’aggiornamento delle fasce reddituali per stabilire il canone di locazione degli alloggi di edilizia sociale nel biennio 2019-2020.
Per ottenere il riconoscimento della condizione di morosità incolpevole, i nuclei familiari assegnatari di alloggi di edilizia sociale dovranno versare ai rispettivi enti gestori almeno il 14% del proprio reddito, e comunque non meno di 480 euro, entro il 1° aprile 2019 per quanto riguarda l’anno corrente ed entro il 31 dicembre 2019 per quanto concerne il prossimo.
In linea con gli indirizzi per le politiche di welfare abitativo, la Giunta lavorerà all’individuazione di un nuovo criterio di definizione della quota minima, da applicarsi dall’anno 2020, rispetto ad alcuni parametri, come l’introduzione quale elemento di calcolo dell’Isee in sostituzione del reddito, la definizione della quota minima in valore assoluto anziché in relazione percentuale ad altri parametri, la riduzione della quota minima per le famiglie con un Isee particolarmente basso.