Decreto Genova: gli interporti di Torino-Orbassano e Novara sono fuori dalla Zona Logistica Semplificata (ZLS). A confermarlo l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, nella sua risposta all’interrogazione del consigliere del partito democratico, Gabriele Molinari che ha chiesto conto alla Giunta dei motivi che hanno portato all’esclusione di una parte strategica del Piemonte.
“Si tratta dell’ennesima penalizzazione messa in atto da questo governo nei confronti del sistema delle infrastrutture della nostra regione - ha dichiarato l’assessore in aula - In sede di cabina di regia della logistica del Nord-Ovest ho concordato con i due assessori di Liguria e Lombardia una posizione unitaria per chiedere il superamento dell’attuale ZLS e di quella straordinaria prevista dal decreto Genova, prevedendo l’inclusione di Novara, Orbassano e Mondovì. L’auspicio - ha concluso Balocco - è che nei prossimi sviluppi parlamentari questa esclusione possa essere corretta o che il ministero possa procedere rapidamente a tale integrazione per scongiurare un ulteriore danno alla logistica piemontese”.
L’articolo 7 del decreto prevede di comprendere nella zona logistica semplificata, immaginata per rilanciare il porto ligure dopo la tragedia di ferragosto, i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Castellazzo Bormida e Ovada Belforte (tutti in provincia di Alessandria), nonché i retroporti di Dinazzo e Vado ligure. Dall’elenco risultano esclusi sia l’interporto di Torino- Orbassano, sia quello di Novara, quest’ultimo collocato proprio sulla direttrice Genova-Milano. È, invece, presente Milano. L’essere inclusi nella Zona logistica semplificata consente alle imprese del settore operanti su quei siti di godere di procedure semplificate e dunque di avere minori costi, nonché di contributi pubblici.
“Sono contento che l’assessore condivida le mie preoccupazioni - ha ribadito il consigliere Molinari - cosi com’è, quel provvedimento costituisce un danno enorme per i nostri territori, a cui va senz’altro posto rimedio. L’assessore sta facendo la sua parte perché si arrivi a una correzione, ma è evidente che si tratta di un tema sul quale dobbiamo farci sentire”.
Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Maria Carla Chiapello (Moderati) sulla durata delle impegnative mediche per esami e visite; di Gianluca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) sulla certezza disponibilità finanziaria agli enti locali; di Andrea Appiano (partito democratico) sulla riorganizzazione della rete di laboratori analisi dell’area Omogeneo Nord Ovest; di Nadia Conticelli (Partito democratico) sul completamento delle infrastrutture piazza Baldissera a Torino; di Benito Sinatora (Lega Nord) sulla carenza di carrozzine presso pronto soccorso dell’ospedale Molinette; di Marco Grimaldi (Liberi e uguali) sulla situazione delle comunità terapeutiche di Torino Nord; di Stefania Batzella (Movimento libero e indipendente) sulla rete oculistica e ambulatori ad accesso diretto; di Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) sui tempi di apertura del nuovo ospedale di Verduno; di Giuseppe Antonio Policaro (Fratelli d’Italia) sulla Corte dei Conti sull’Asl di Vercelli; di Luca Angelo Bona (Forza Italia) sulle postazioni radio per le emergenze di Lusentino; di Andrea Fluttero (Forza Italia) sul depotenziamenti del laboratorio analisi di Rivoli; di Paolo Domenico Mighetti (Movimento 5 Stelle) sulla chiusura circonvallazione di Tortona; di Gianpaolo Andrissi (Movimento 5 Stelle) sulla grave situazione patrimoniale della società biellese Seab S.p.a.; di Mauro Campo (Movimento 5 Stelle) sull’individuazione di sedi appropriate e sicure per gli istituti scolastici di Mondovì.