Per la prima volta in Italia viene esposta una delle copie esistenti della Magna Charta Libertatum, il documento scritto in latino che il re d'Inghilterra Giovanni Senzaterra fu costretto a concedere ai baroni suoi diretti feudatari il 15 giugno 1215, riconoscendo così per la prima volta che nessuno è al di sopra della legge (sovrano compreso) e che ognuno ha diritto ad un processo equo.
La pergamena, proveniente dalla cattedrale di Hereford, è il fulcro della mostra “La Magna Charta - Guala Bicchieri e il suo lascito”, allestita nell'Arca di San Marco a Vercelli fino al 9 giugno.
L’inaugurazione è avvenuta il 23 marzo, alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che l'ha definita "un momento importante per la cultura italiana ed europea e che testimonia il legame tra Italia e Inghilterra: la storia di quest’Europa ha dato molto e darà ancora molto sui diritti e doveri delle persone", e dell’assessora alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi.
L'evento rientra nelle celebrazioni degli 800 anni dell'abbazia di Sant'Andrea, uno dei primi esempi di gotico in Italia, fondata il 19 febbraio 1219 dal cardinale Guala Bicchieri, che in qualità di legato pontificio ha posto nel 1216 il sigillo sulla seconda versione della Magna Charta, uguale a quella presente a Vercelli. Le sue doti diplomatiche permisero a questa stesura di avere miglior sorte della precedente. Accanto allo straordinario reperto la mostra accoglie altre opere di eccezionale valore storico-artistico dell’epoca.