In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, consiglieri regionali, autorità e studenti hanno ribadito il loro “no” ad un fenomeno sempre più frequente che talvolta assume risvolti tragici nella vita dei ragazzi.
Quello di stamane in aula, è il primo dei “momenti” in programma in Consiglio regionale dedicati al Bullismo, un programma che prevede una serie di iniziative che coinvolgeranno studenti, insegnanti e famiglie fino al 15 febbraio.
Tante le autorità presenti ad apertura di seduta: Rita Turino, Garante regionale dell’Infanzia, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis; Anna Maria Baldelli Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, alcuni rappresentanti del Miur Piemonte, della Polizia postale, dei Carabinieri, del tribunale dei Minori di Torino, della Guardia di finanza, della Prefettura e della Questura di Torino. Tutti i consiglieri e gli ospiti presenti hanno indossato la spilletta Nodo Blu, simbolo della campagna nazionale del Miur, ed esposto un cartello contro il bullismo e cyberbullismo.
“Il bullismo - ha dichiarato in aula il presidente Nino Boeti – è una forma di portamento sociale di tipo violento e intenzionale. Fisico o psicologico, spesso associato alla dimensione scolastica o ai luoghi frequentati dai giovani. Certamente internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi, mettendo in connessione le persone e aprendo infinite possibilità di conoscenza. Ma esiste un’altra faccia di internet che negli anni è emersa in maniera drammatica e tumultuosa, riducendo gli spazi di privacy, il controllo globale e aprendo a grandi rischi legati all’uso improprio di questo strumento. Per questo il Consiglio regionale ha approvato lo scorso anno la legge sul cyberbullismo, una tra le norme più avanzate a livello nazionale, con l’obiettivo di avere informazioni di contesto e capire gli ambiti di prevenzione e intervento”.
Il primo dato allarmante segnalato dal presidente è la scarsità di dati a disposizione. I dati forniti dal Miur e dalla Polizia postale segnalano che per gli studenti il fenomeno è in prevalenza assente o in diminuzione rispetto alla percezione segnalata dai docenti. Novara risulta essere la provincia in cui il fenomeno bullismo è più grave, seguono Alessandria e Vercelli. Al contrario, Cuneo è la provincia in cui, grazie a interventi di prevenzione mirati, il bullismo risulta essersi notevolmente ridotto rispetto alle altre province piemontesi.