I fornitori della Fondazione per il Libro sono stati ascoltati la scorsa settimana in audizione dalla sesta Commissione, presieduta da Daniele Valle, nel corso della quale hanno rinnovato la richiesta di tutele da parte degli enti pubblici a fronte dei crediti vantati verso la Fondazione in liquidazione.
Crediti che solo per le aziende fornitrici ammontano a 7 milioni (è di 10 milioni il debito complessivo accumulato) e che “se non si mettono a sistema tutte le risorse finanziarie del territorio - ha detto il portavoce del comitato Silvio Viale - difficilmente verranno incassati, con ripercussioni per le aziende coinvolte”.
La proposta avanzata dal comitato, già presentata in un’audizione al Comune di Torino, è quella di costituire una newco in cui dovrebbero entrare i creditori della Fondazione - in considerazione delle attività svolte negli anni come fornitori - finanziati da prestito bancario, acquisendo la parte commerciale del Salone e rilevando il marchio, mentre l’organizzazione della parte artistico-culturale verrebbe gestita da un soggetto a partecipazione pubblica, anche a garanzia della permanenza della manifestazione a Torino.
Rispetto al marchio, che il liquidatore metterà all’asta, i creditori hanno detto che sarebbe auspicabile che gli enti pubblici che ne erano proprietari facessero un'offerta a completa copertura dei debiti. Sono intervenuti per chiedere precisazioni i consiglieri Marco Grimaldi (Leu), Luca Cassiani (Pd), Andrea Fluttero (FI) e Francesca Frediani (M5s).