Nei primi sei mesi del 2018 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato a 24,3 miliardi di euro, registrando una crescita di debole intensità rispetto all’analogo periodo del 2017 (+1,0%). La performance manifestata dalle esportazioni regionali è apparsa meno brillante rispetto a quella riscontrata a livello complessivo nazionale, realtà per la quale il valore delle esportazioni ha segnato un incremento del 3,7% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017.
La dinamica positiva delle vendite oltre confine ha caratterizzato quasi tutte le ripartizioni. In particolare la crescita più intensa è stata registrata dall’Italia insulare (+9,3%), seguita dall’area delle regioni nord–orientali (+5,9%). Le esportazioni hanno evidenziato un incremento del 4,6% nell’Italia meridionale e del 4,0% nell’area nord-occidentale. Un andamento sostanzialmente piatto ha invece caratterizzato l’Italia centrale (+0,7%).
Nel periodo gennaio-giugno 2018, il Piemonte si conferma, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,5% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza tuttavia inferiore rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2017, quando era pari al 10,8%). Tra le principali regioni esportatrici il Piemonte è stata, infatti, quella che ha realizzato il risultato meno brillante. La Lombarda ha incrementato le esportazioni del 6,1%, il Veneto si attestato su una crescita del 3,3% delle vendite oltre confine e l’Emilia Romagna ha realizzato un incremento delle esportazioni del 5,9%.
“I dati di questo primo semestre 2018 rappresentano un importante campanello d’allarme per l’economia. Sia italiana che piemontese. La forte flessione dell’export riferita al settore dell’auto deve farci riflettere sul ruolo strategico di questo settore all’interno della nostra bilancia commerciale e, di conseguenza, sulle politiche da adottare a livello istituzionale. Obiettivo delle Camere di commercio è sostenere la crescita, favorire percorsi di sviluppo per le nostre imprese e accompagnare all’internazionalizzazione, promuovendo scelte infrastrutturali che facilitino i traffici delle merci e che siano basate sulla nuova Impresa 4.0” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Il I semestre del 2018 è stato positivo per tutti i principali settori di specializzazione delle esportazioni piemontesi ad eccezione però dei mezzi di trasporto, che avevano trainato la crescita nel 2017. Questo comparto, che genera un quarto delle esportazioni regionali, aveva subito una battuta d’arresto già nel I trimestre dell’anno, confermata anche dal risultato complessivo del I semestre 2018 (-8,7%). In particolare le flessioni più consistenti hanno riguardato l’export di autoveicoli (-18,8%), del ferrotranviario (-45,9%) e della nautica (-10,0%).
La meccanica, secondo comparto delle esportazioni regionali, ha evidenziato uno sviluppo delle vendite oltre confine del 2,8%. L’alimentare, terzo settore con un peso di poco inferiore al 10%, ha realizzate una crescita importante rispetto allo stesso periodo del 2017 (+9,3%). Una dinamica vivace ha caratterizzato la filiera della gomma plastica (+7,4%) e quella dei metalli (+5,6%). In crescita anche il comparto del tessile abbigliamento (+3,7%).
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, nel I semestre 2018 il bacino dell’Ue-28 ha attratto il 59,0% dell’export regionale, quota lievemente superiore rispetto a quella del I semestre 2017 (58,3%). Si è invece leggermente ridotto il peso esercitato sul totale delle esportazioni regionali dai paesi Extra Ue-28 (41,0%).
Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari sono cresciute dell’2,2% rispetto al I semestre del 2017. La Francia, primo partner commerciale della regione non ha incrementato in maniera significativa i propri acquisti di merci piemontesi, mostrando una dinamica piuttosto piatta (+0,3%). Positive le variazioni registrate verso tutti gli altri principali partner commerciali comunitari ad eccezione della Spagna (-3,4%) e della Romania (-4,0%). Particolarmente importante è risultato l’aumento delle esportazioni verso il Regno Unito (+5,3%) e la Germania (+1,5%).
La lieve flessione delle esportazioni verso i Paesi extra Ue-28 (-0,7%) è stata principalmente il frutto del calo dell’esportazioni verso l’area asiatica. In particolare è stata determinante la riduzione delle vendite verso la Cina (-16,4%), dovuta anche in questo caso ai mezzi di trasporto. In flessione anche l’export verso il Giappone (-12,8%), la Corea del Sud (-5,8%) e Hong Kong (-9,0%). Negativo anche il dato delle esportazioni verso la Turchia (-12,8%). Positiva invece la dinamica registrata verso il mercato statunitense (+8,0%), la Svizzera (+1,8%) e il Brasile (+37,4%).
A livello territoriale si evidenziano performance positive per tutte le realtà provinciali escluso il capoluogo regionale, che, a causa del trend dei mezzi di trasporto, segna una flessione delle vendite oltre confine dell’11,6%. Cuneo, seconda provincia dell’export regionale, registra uno sviluppo del 5,8%, risultato identico rispetto a quello mostrato da Novara. Alessandria incrementa le vendite oltre confine del 5,6%, Verbania cresce del 6,0%, mentre i risultati più incoraggianti appartengono a Vercelli (+8,8%) e ad Asti (+96,6%). Il risultato dell’astigiano, che pesa comunque solo per il 7,3%, sul dato regionale è spiegato dall’ottimo andamento evidenziato da tutti i settori ed in particolar modo dal comparto metalmeccanico, quello dell’elettricità ed elettronica e della gomma plastica.